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CONFERENZA DR.MARTULLO RESPONSABILE POLIZIA PORTUALE ED AEROPORTUALE DI GENOVA

05 ottobre 2012

L’argomento,di sicuro interesse ed attualità , ( Polizia di frontiera e politiche connesse alla libera circolazione delle persone ), è stato illustrato con competenza dal Dott. Pietro Martullo, Dirigente di Polizia di frontiera presso lo scalo marittimo ed aereo di Genova, appositamente invitato dal Presidente per illustrare le problematiche di cui all’oggetto in forza dell’esperienza maturata nel settore.


La conviviale si è tenuta nella serata del 20 settembre ed il Presidente ha ricordato nell’introdurre la relazione la breccia di Porta Pia, pietra miliare dell’unità d’Italia, avvenuta proprio nel lontano 20 settembre 1870.


Anche il relatore ha preso spunto da tale data per un breve excursus sulla storia del Corpo di Polizia, ricordando come il medesimo sia stato fondato l’ 11 luglio 1852 e come in quel contesto storico lo straniero fosse considerato e quasi unicamente trattato come un soggetto fonte di pericolo. Successivamente, e precisamente nel 1865 vennero emanate direttive circa il trattamento degli stranieri, ma in senso sempre restrittivo, e fu solo con la nomina di Arturo Bacchini nel 1926 da parte di Benito Mussolini a capo della polizia che si ebbe una svolta in quanto col Testo Unico di Pubblica Sicurezza del 1931 la situazione degli stranieri passò da una concezione di mera pericolosità ad una di soggetti destinatari di norme di diritto.


Si giunse infine alla Costituzione del 1948 che riconobbe allo straniero garanzie costituzionali e quindi alle politiche comunitarie moderne ed in particolare al trattato di Schengen del 1985 che però vide esclusa in un primo tempo l’Italia, la quale chiese di aderire successivamente in virtù della scelta del principio di solidarietà tra i popoli.


Si è susseguita quindi in Italia una fitta legislazione in materia di immigrazione tra il 1990 ed il 2006 al fine di adeguare le politiche di circolazione agli standard europei, tuttavia l’ostacolo rimaneva il T.U. del 1931 con la sua rigidità.


Con la nascita del SIS tra i 22 Paesi aderenti si incrementano gli accordi di cooperazione, per cui ogni Paese trae le sue notizie sugli stranieri che risultano poco graditi e garantisce in tal modo a tutti i Paesi la sicurezza grazie all’interscambio immediato di informazioni.


Il messaggio che il relatore ha lanciato è che la sicurezza deve essere partecipata, occorre che i popoli abbiano percezione di essa affinchè tutti quanti possiamo pervenire a risultati migliori.


Dobbiamo in altri termini capire se l’Europa deve essere concepita come una fortezza o un luogo dove le persone per bene possano vivere tranquillamente.


Dopo la brillante esposizione, il relatore, a seguito delle domande dei presenti, ha instaurato un contraddittorio interessante per tutti ed ha soddisfatto i quesiti in materia presentati da soci ed ospiti, dopo di che la serata ha trovato la sua conclusione con lo scambio di omaggi tra le Autorità

NOTIZIARIO N. 9 DEL 20 SETTEMBRE 2012